ASILO COMUNALE. UN BENE PUBBLICO, DA TUTELARE.

 


L'Amministrazione ha deciso di sopprimere una sezione dell'Asilo Comunale XXV Aprile, parlando di "diminuzione delle nascite" e conseguente "contrazione dell'utenza". Questa motivazione, così come proposta dal Sindaco, non regge. Vediamo perché.
Il 23 aprile 2019, l’Amministrazione ha approvato una modifica della Convenzione con la Cooperativa Cavenaghi, operatore privato che eroga un servizio di asilo nido a pagamento, L'Asiletto. Dal punto di vista normativo, questa modifica ha legittimato l’apertura di una scuola materna parificata con due sezioni, da 24 bambini ciascuna. Di questi 48 bambini, una buona parte è residente a Concorezzo.
E' bene ricordare che la Cooperativa Cavenaghi usufruisce gratuitamente dei locali del Comune e deve esercitare la sua attività nel rispetto delle condizioni stabilite dalla convenzione. Il "libero mercato" e la "libertà educativa", in questo discorso, c'entrano poco o nulla.
Nei fatti, l’Amministrazione ha consentito a un privato di offrire, in spazi pubblici messi a disposizione gratuitamente, un servizio in competizione con quello comunale. In conclusione, se da una parte si supporta l'apertura di nuove sezioni nella scuola privata, dall'altra si predispone la chiusura di quelle del servizio pubblico.
Entrando più nel dettaglio e guardando la delibera N°59 del 2019, si può notare come gli uffici Servizi Sociali e Pubblica Istruzione non siano stati coinvolti nella messa a punto della sua impalcatura. Non esistono atti pubblici di questi uffici, contenenti una valutazione di merito circa gli effetti che la delibera avrebbe avuto sul piano complessivo dei servizi per l'infanzia.
Una lacuna grave da parte dell’Amministrazione, che denota una preoccupante mancanza di visione. L'equilibrio dei servizi, specialmente in ambiti tanto delicati e importanti, dovrebbe essere un obiettivo prioritario a prescindere da ideologie o appartenenze politiche.