CEMENTO IN VIA KENNEDY. LE MEZZE VERITA' E LE PRESE IN GIRO DI CAPITANIO. SECONDA PARTE.



Dopo il chiarimento di ieri sul tema del consumo di suolo, oggi vogliamo proporvi un approfondimento sul tema delle volumetrie. Come stanno effettivamente le cose? Capitanio può davvero compiacersi di aver ridotto i volumi edificabili su via Kennedy?
Vogliamo assicurarci abbiate tutti gli elementi fattuali utili a valutare la condotta del Sindaco nel difendere il piano di cementificazione che ha sposato e promosso. Per questo, vi chiediamo anche oggi lo sforzo di andare fino in fondo. Starà a voi giudicare.
Iniziamo da un virgolettato del primo cittadino, pubblicato qualche giorno fa sui canali social: "Il vecchio piano regolatore generale dal 2004 prevedeva una volumetria edificatoria di circa 98.124 m3 mentre con il nostro piano di governo del territorio del 2021 abbiamo fissato i volumi massimi dell’area a 44.500 m3. Quindi a chi parla di cementificazione, ricordiamo che abbiamo ridotto del 55% la volumetria prevista su quell’area."
In altre parole, il Sindaco Capitanio vorrebbe essere ringraziato per aver ridotto i volumi edificabili sull'area. Sul conto volumetrico proposto nel virgolettato, in realtà inesatto e piuttosto fazioso, torneremo. Ora, vogliamo soffermarci su un punto differente: proviamo a capire insieme perché Capitanio non merita alcun ringraziamento e perché il suo contributo politico ha invece determinato un progressivo peggioramento delle sorti dell'area di via Kennedy. Ve lo dimostriamo documenti alla mano.
Per prima cosa, il documento con cui bisognerebbe fare i confronti è il PGT del 2012, lo strumento urbanistico immediatamente successivo al Piano Regolatore del 2004. Già nel 2012 i volumi edificatori sul comparto di via Kennedy erano stati portati a circa 40.000 mc, adoperando la normativa prevista dalla nuova legge regionale del 2005. Ma dalla lettura delle carte emerge molto di più.
⭕ Nel 2012 i diritti volumetrici maturati dai privati potevano essere azzerati. Questa possibilità viene riconosciuta esplicitamente anche nella Relazione al Documento di Piano, dove si legge che "questi diritti volumetrici potrebbero anche essere cancellati dal nuovo piano" (pagina 32). In altre parole, preservare i 40.000 mc è stata una scelta politica, non un obbligo che discende dalla normativa.
⭕ Eppure, la scelta di conservare quei 40.000 mc non era di per sé sbagliata e nel 2012 poteva avere alcune ragioni in suo favore. Del resto, sempre nella Relazione già citata, si legge che "la pura e semplice cancellazione sarebbe per lo meno inopportuna e in alcuni casi dannosa." (pagina 33). Ma qui viene il punto fondamentale.
⭕ La previsione dei 40.000 mc aveva una ragione d'essere a patto si verificasse una condizione chiarita molto bene dalla documentazione. Ecco cosa metteva nero su bianco il PGT del 2012, nella Relazione già citata, a pagina 41: "La previsione di trasformazione [di via Kennedy], già contenuta nel P.R.G., è la conseguenza diretta del progetto di prolungamento della metropolitana con la realizzazione anche in Concorezzo di una stazione."
⭕ La valutazione proposta si sostanziava in una prescrizione normativa chiarissima, come si legge nelle Norme di Attuazione, a pagina 12: "La sua attuazione [di via Kennedy] è subordinata all’approvazione di un Piano Particolareggiato e all’effettivo avvio dei lavori per la metropolitana"; e ancora: "l’inizio dell’attuazione dovrà avvenire non prima dell’avvio dei lavori per la realizzazione delle linea metropolitana nell’area comunale."
Riassumendo, l'edificazione in via Kennedy poteva avere un senso nel 2012, ma solo a patto che in quell'area fosse prima realizzato il collegamento e la stazione della metropolitana. E da qui discende un vincolo robusto messo nero su bianco nelle Norme del PGT. Il tutto per tutelare l'area. Potete controllare voi stessi, scaricando la Relazione e il documento con le Norme di Attuazione a questo link: https://bit.ly/3IZYFo4
‼ Ma cosa è successo negli anni successivi? Con il sostegno della Lega (l'assessore all'urbanistica era il leghista Fabio Ghezzi), nel 2018 l'Amministrazione di Concorezzo decide di rimuovere questo importante vincolo. L'edificazione in via Kennedy viene così sganciata dalla realizzazione della metropolitana e si predispone l'iter per realizzare il comparto residenziale a tutti i costi.
Anche questo punto è ben documentato. Per rimuovere il vincolo l'Amministrazione fu obbligata a negoziare un Protocollo d'Intesa con la Provincia. Il vincolo della metropolitana veniva così eliminato, ma nell'ambito di questa negoziazione veniva almeno inserito un elemento a tutela dell'area: l'edificazione doveva essere realizzata solo ad ovest del viale; le aree ad est, importanti anche sotto il profilo ambientale, dovevano rimanere intoccate e si doveva procedere con un piano di piantumazione. Potete verificare quanto scriviamo, leggendo il protocollo del 2018 (ad esempio all'art. 3, comma b e seguenti), oltre che visionando le tavole. Qui il link alla documentazione sul sito del Comune: https://bit.ly/32BV9MT
Non finisce qui. A Capitanio non bastava. Con il Consiglio Comunale del 18 luglio 2022, la maggioranza leghista approva un nuovo Protocollo d'Intesa. Con questo nuovo atto anche la tutela sulle aree ad est del viale viene stralciato. Ora è tutto pronto: i palazzi ad ovest saranno liberi di partire, senza ci siano interferenze dovute alla realizzazione della RSA e di altri servizi ai cittadini. Questi verranno collocati ad est di via Kennedy, generando nuovo consumo di suolo. Il tutto, con buona pace per il nostro territorio, tra i più cementificati d'Italia.