PEDEMONTANA. E' IL MOMENTO DELLA RISOLUTEZZA.
Il Consiglio Provinciale del 3 novembre ha avviato l'esame della mozione depositata da Brianza Rete Comune, con primo firmatario il nostro Francesco Facciuto, oggi Presidente della Commissione Garanzia e Controllo dell'Ente. Se approvata, la mozione impegnerà la Provincia di Monza e della Brianza ad attivare un percorso di supervisione attiva sul caso Pedemontana, diffidando Regione Lombardia dal continuare a procedere unilateralmente e senza un vero coinvolgimento degli enti locali. Il testo della mozione è reperibile qui: www.larondineconcorezzo.com/pedemontana
Di tutta risposta e con un dibattito d'aula non ancora concluso, il Presidente della Provincia Luca Santambrogio ha annunciato un nuovo studio per documentare l'impatto trasportistico dell'eventuale realizzazione di Pedemontana. Un'iniziativa non all'altezza della mozione presentata, del tutto insufficiente e che oggi assume il sapore di una mera contromossa comunicativa. Sul piano sostanziale, sembra invece mancare il coraggio di prendere atto di un quadro complessivo ben più critico e preoccupante. Entriamo in qualche dettaglio.
Proprio in occasione della seduta del Consiglio Provinciale del 3 novembre, Francesco Facciuto ha ricostruito il "caso Pedemontana" alla luce di alcune evidenze determinanti, soffermandosi su quattro punti che dovranno essere presi in seria considerazione da tutti i membri del Consiglio, Presidente incluso.




E' proprio in virtù di queste considerazioni che un fronte sempre crescente di amministratori si sta mobilitando. Se da un lato i sindaci hanno iniziato a muoversi trasversalmente e all'insegna di un'unità di intenti, la condotta del leghista Santambrogio appare nella migliore delle ipotesi ambigua. La mozione in questione è dunque un'occasione importante per assumere una posizione chiara, per mettere al centro una precisa visione e un preciso progetto per il territorio.
E' tempo di affrontare il nodo Pedemontana con la necessaria risolutezza, adoperandosi per conseguire alcuni obiettivi comuni: la salvaguardia del benessere dei nostri concittadini; l'uso attento e meticoloso del denaro pubblico; la cura del nostro territorio, già oggi compromesso da un'eccessivo livello di urbanizzazione; la realizzazione di infrastrutture davvero utili ai cittadini e non finalizzate a soddisfare l'interesse di qualche raggruppamento o coerenti soltanto con la logica di partito.

Ragionando insieme sulle palesi contraddizioni di un'opera vecchia e inadeguata, emergerà presto una visione e un progetto di territorio alternativo. Un progetto in cui avranno cittadinanza soltanto quelle proposte di merito elaborate nell'esclusivo interesse dei cittadini.