PER PEDEMONTANA SÌ, PER METROPOLITANA NO



Un altro mezzo miliardo, ma solo alla più bella del reame
Da un lato Pedemontana, l'opera più controversa e impattante mai concepita sulla Provincia di Monza e della Brianza. Dall'altro il prolungamento della Metropolitana M5 (Milano-Monza), ritenuto unanimemente necessario per migliorare la mobilità qui sul nostro territorio.
Vogliamo soffermarci brevemente sul diverso trattamento riservato a queste due infrastrutture, in materia di risorse stanziate.
⭕ Partiamo da Pedemontana. I costi continuano a lievitare, mentre la società Autostrada Pedemontana Lombarda continua ad accumulare perdite milionarie (superati già i 100 milioni). Coerentemente con il dettato costituzionale, le Disposizioni per la formazione del Bilancio dello Stato (Legge n. 350 del 2003) proibiscono il ricorso all'indebitamento per la ricapitalizzazione di aziende o società, quando finalizzato al ripiano delle perdite.
‼️ Ed è qui che è subentrata la nuova "salva Pedemontana". Il divieto all'indebitamento è stato rimosso solo per Pedemontana Lombarda grazie a una norma infilata nel Decreto PNRR 4 (anche se Pedemontana non ha nulla a che fare con il PNRR), poi convertito nella Legge n. 56 del 2024.
Con questo espediente, l'attuale Governo di Regione Lombardia ha potuto allocare altri 431 milioni di euro per Pedemontana (Delibera XII/2964 della Giunta Regionale, del 5 agosto 2024). Risorse che vanno a sommarsi ad un debito già miliardario e che peserà sulle future generazioni.
⭕ Passiamo ora alla Metropolitana M5. Recentemente è emerso un significativo aumento dei costi per la realizzazione del prolungamento fino a Monza, un'infrastruttura che servirebbe centinaia di migliaia di cittadini ogni giorno, come ha ribadito il Sindaco Paolo Pilotto. Si tratta di trovare 580 milioni.
‼️ In questo caso, a frenare è quella stessa politica che ha promosso il "salva Pedemontana". Costi troppo alti, dicono. E si sta pensando di tagliare il numero di fermate, ridimensionare il progetto o perfino realizzarne solo una parte.
La buona politica dovrebbe avere la forza di dire no agli interessi di certe consuete consorterie, per dire sì a quei progetti di cui abbiamo tutti bisogno.
Il nostro territorio merita infrastrutture che siano davvero al servizio dei cittadini. Nei prossimi giorni parleremo anche di questo, per raccontarvi alcuni dettagli importanti.