PERCHÉ NON POTEVAMO RESTARE IN SILENZIO



Il nuovo Questore, le parole del Ministro e il valore delle istituzioni
Il Ministro Matteo Piantedosi ha fatto sapere che Filippo Ferri non si tocca. Viene dunque confermata - almeno per il momento - la prestigiosa promozione a Questore della Provincia di Monza e Brianza, nonostante i gravi fatti accertati in via definitiva.
"Farà bene. Ha scontato episodi e situazioni che gli furono in qualche modo attribuite. Non vedo perché rivedere questa decisione." Una dichiarazione eloquente ma che non sorprende, quella di Piantedosi.
Secondo il Ministro, il lavoro di indagine delle Forze dell'Ordine, le ricostruzioni frutto dell'impegno e delle dichiarazioni di agenti di polizia rigorosi, oltre che la conseguente sentenza definitiva della Magistratura non portarono all'accertamento di responsabilità gravissime e depistaggi criminosi. Si sarebbe trattato, invece, di vaghi "episodi e situazioni", non accertati né provati, ma solo "in qualche modo attribuiti".
Alla luce di queste parole appare ancora più chiaro il senso della raccolta firme promossa in questi giorni: non un gesto strumentale o ideologico, ma un atto di coscienza civica. Perché chi assume incarichi così delicati deve rappresentare - agli occhi dei cittadini e nell'interesse delle istituzioni - un esempio indiscutibile di integrità, legalità e fiducia. Un punto di vista, quest'ultimo, evidentemente non pienamente condiviso da chi oggi governa il nostro Paese.
Da qui l'impegno dei quasi 200 promotori: figure istituzionali del territorio attualmente in carica, consiglieri, assessori, ma anche ex sindaci apprezzati e riconosciuti; esponenti dell'associazionismo e della società civile, fino all'intera Comunità dei Frati Barnabiti di Monza.
In poche ore, quasi 14.000 sottoscrittori, in larga parte cittadini e lavoratori della Provincia. Quasi 100 tra giornalisti e scrittori; oltre 1200 tra docenti ed educatori; 250 medici, 150 psicologi e 120 infermieri, oltre 100 operatori sanitari; oltre 350 tra imprenditori, commercianti, dirigenti e manager di azienda; quasi 200 liberi professionisti, 50 artigiani, 100 consulenti aziendali; oltre 100 tra avvocati, funzionari di polizia e magistrati; 120 architetti, oltre 100 ingegneri e 120 ricercatori; oltre 1300 tra impiegati e operai, 2000 pensionati e oltre 700 studenti. Potremmo continuare, uno spaccato davvero ampio e variegato della nostra società.
Siamo orgogliosi di aver dato una mano nel promuovere e diffondere questa iniziativa. Ha lasciato - e continuerà a lasciare - un segno. Ogni cittadino può contribuire a costruire istituzioni di cui andare orgogliosi, con coraggio, determinazione e nella limpidezza delle proprie convinzioni.